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Camminare tra boschi e parole.

Le tre grandi passioni che ho indicato anni fa nella mia biografia sono tuttora veritiere: viaggiare, leggere e scrivere. A queste potrei aggiungere camminare, che non solo è un’attività che fa bene alla salute ma soprattutto è, per me, una terapia dell’anima.

Camminare e viaggiare sono strettamente legate: in qualsiasi posto io vada, devo scoprirlo camminando. Colori, odori, suoni ti avvolgono nel procedere lento e ti permettono di entrare in sintonia con l’ambiente circostante.

Chi mi segue ormai lo sa, quanto io ami i paesaggi italiani. Trovo che tutti abbiano il loro fascino, dal mare alle Alpi e, per quanto alcuni mi lascino addosso un po’ di malinconia, è impossibile non vederne la bellezza. Naturalmente mentirei se dicessi di non avere preferenze. Per la verità, seduta qui alla scrivania del mio studio, se dovessi stilare una graduatoria sarei in difficoltà. Amo il mare d’inverno: la sua energia, l’intensità e la vastità, e poi i colori e il profumo intenso di salsedine mi provocano sensazioni potenti, alle quali non potrei rinunciare.

Poi, come ogni anno, in luglio vado in montagna, per la precisione in Alto Adige e tutte le volte che esco dal casello dell’autostrada e imbocco la valle, il mio cuore si rilassa. Lo sento proprio, che allenta le tensioni e batte più spensierato. Nonostante ormai io conosca quei monti come casa mia, ogni volta mi innamoro di nuovo.

Con il tempo ho iniziato anche a stringere alcune amicizie. Ancora una volta grazie ai libri, ho conosciuto i soci dell’Associazione Culturale Il Telaio, molto attiva sul territorio dove organizza incontri letterari, mostre, concerti, itinerari storici e tanto altro. Loro mi hanno accolto e fatto sentire a casa. Mi hanno permesso di parlare dei miei libri e di intervistare alcuni ospiti della loro trentennale rassegna letteraria. Ho imparato di storia, di cucina, di politica. Ho conosciuto personaggi di un certo rilievo che mai avrei immaginato di incontrare dal vivo, e che ho scoperto non solo brillanti ma anche accoglienti.

Per tutti questi motivi, smontare la mia casetta e rientrare a casa è sempre più difficile. Ho però fatto una scorta tale di bellezza che mi consolerà per molte settimane a venire. Le esperienze vissute e gli insegnamenti ricevuti mi accompagneranno nella scrittura e nella quotidianità. E so con certezza che il pezzetto di cuore che ho lasciato tra quei monti, sotto un cielo turchese e l’aria che, in quota, sa ancora di ghiacciai, è ben custodito fino al mio ritorno.