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Il viaggio della vita.

È così che immagino la mia prossima vita: una casetta ambulante, pochi beni essenziali e un forte spirito di adattamento. Curiosità, entusiasmo e inquietudine non mi mancano e, se avrò un’altra occasione, mi auguro di portare con me questi tre doni.

La verità è che non vorrei aspettare un’ipotetica seconda esistenza per fare i viaggi che desidero. Qui e ora sta diventando quasi un imperativo. La vita prende spesso pieghe imprevedibili e, se non siamo reattivi a sufficienza, finisce che ci ritroviamo a vivere dentro abiti che ci stanno stretti.

Ammetto anche di essere incontentabile: sto imparando a fatica a godermi il momento, ma la mia mente spesso scalpita e, mentre sta vivendo un’esperienza, è già proiettata alle successive.

Ho iniziato ad andare in vacanza in roulotte con i miei genitori a soli due anni. Abbiamo girato l’Italia in lungo e in largo, con qualche puntata all’estero, con mezzi che oggi mi sembrano l’emblema del pericolo.  Non c’erano i campeggi super accessoriati di oggi e, se sceglievi il cosiddetto campeggio libero, era davvero libero: niente caravan con doccia e acqua calda, generatore e pannelli solari, frigoriferi grandi come quello della mia cucina e forni a microonde.

Ho ricordi bellissimi di quegli anni e mi dispiace un po’ aver smarrito, con il passare del tempo, tutta quella spensieratezza e spirito di adattamento. Ma non ho perso il desiderio di viaggiare. Anzi, il bisogno. È quasi una necessità quella di muoversi, scoprire, conoscere, sbagliare, confrontarsi. Assorbire i colori, i profumi e l’energia dei luoghi. Sono sicura che, quando sarà il momento di lasciare questa terra, uno dei rimpianti più grandi sarà quello di non aver viaggiato abbastanza.

Per fortuna il viaggio non è solo quello che richiede lunghi spostamenti fisici. Possiamo scoprire e imparare tanto anche da quello che abbiamo attorno. Dobbiamo essere disposti a metterci in discussione, a cambiare i punti di vista, ad ascoltare.

Anche scrivere è, per me, ogni volta un nuovo viaggio. Nella storia che uscirà a breve, troverete viaggi fisici ma anche spirituali: la scoperta delle proprie origini, la rinascita, il dolore e la ricompensa. E un buffissimo Bulli, il Volkswagen T2 dei mitici anni ’70: mentre aspetto la mia seconda occasione, faccio le prove!