Come si fa a pubblicare con un grande editore

Silvia Pillin (www.azzurropillin.blogspot.it) è di nuovo ospite del mio blog e questa volta affronta un interrogativo che tutti noi, amanti della scrittura, ci siamo posti – e ci poniamo – molte volte durante la stesura di un romanzo, e soprattutto dopo aver scritto la parola fine. Sono suggerimenti che, se rispettati, danno la possibilità di aumentare le probabilità di venire notati. Un testo valido, pazienza, tenacia e un briciolo di fortuna sono ingredienti fondamentali.

È il sogno di tutti gli aspiranti scrittori: pubblicare con un grande editore, vedere il proprio libro nelle vetrine delle librerie, essere invitato in televisione, ai festival letterari, fare le presentazioni in libreria, essere nella top 10 dei libri più venduti della settimana.

Ma come si fa? Ci sono diverse strade, alcune più tortuose, alcune più dirette. Vediamo quali sono:

 

  1. Partecipare a un concorso letterario indetto dall’editore stesso. Dal premio IoScrittore del gruppo Mauri Spagnol, al concorso Sperling Privé dedicato ai romanzi erotici, al premio Battello a Vapore di Piemme per i libri per ragazzi.

Sono diversi e vengono indetti periodicamente. Tenendo un po’ le antenne drizzate è facile incappare nei loro bandi di concorso per tempo in modo da riuscire a partecipare. Vincere è quasi sempre garanzia di un buon contratto editoriale e di notevole visibilità.

  1. Inviare il proprio manoscritto secondo le linee guida. Questo è il metodo più tradizionale e difficile. Tutti gli editori spulciano la pila dei manoscritti, ma è davvero raro che qualcosa venga pescato da lì. Tuttavia non è impossibile e con molta fortuna e un manoscritto davvero straordinario ce la si può fare.

3. Trovare un agente letterario. Gli agenti letterari hanno contatti privilegiati con gli editor, conoscono i loro gusti e sanno a chi proporre cosa. Se un buon agente letterario accetta di rappresentarti, non è escluso che riuscirà a piazzare il tuo romanzo presso un grosso editore. Purtroppo negli ultimi anni, per non essere sommersi da quintali di manoscritti, molti agenti hanno messo dei costi di lettura che variano da un centinaio di euro a diverse centinaia di euro. Quantomeno questo balzello vi garantisce una scheda di lettura professionale, e avere un feedback qualificato, se anche non vi rappresenteranno, è comunque importante.

4. Fare successo grazie al self publishing. Negli ultimi anni è capitato spesso che a un autore autopubblicato venisse proposto un contratto editoriale grazie al successo ottenuto su Amazon. Rimanendo almeno un mese nella top 10 degli ebook più venduti non è escluso che uno o più editori ti contattino. Anche Wattpad è una piattaforma da cui gli editori pescano a piene mani.

5. Creare un tuo seguito online. La preoccupazione di un editore è riuscire a vendere i libri che pubblica. Per questo è più ben disposto a pubblicare un’opera se chi la scrive ha già un buon numero di follower su Facebook, Youtube, Instagram o qualche altro social newtork. Penso al caso di Matteo Bussola e di Giada Sundas, due genitori che raccontando la loro esperienza genitoriale, hanno pubblicato uno con Einaudi, l’altra con Garzanti.

Pensi ancora che sia impossibile arrivare a pubblicare con un grande editore? Certo non è facile, ma nemmeno impossibile.

4 commenti su “Come si fa a pubblicare con un grande editore”

  1. mi sembra stupido quello che scrivete, il successo letterario è una bufala: quanto copie ha pubblicato Montale dei suoi primi libri di poesie auto pubblicati? e Umberto Saba? e uno scrittore come Svevo?
    non è che a rimanere nella storia della letteratura sarà la Rowling con il suo maghetto del cazzo

    1. Rispetto sempre l’opinione altrui, senza peraltro permettermi di utilizzare termini poco gentili nel definirla.
      A mio parere il successo letterario non è una bufala: è difficile da raggiungere e spesso il solo talento non basta. Ma ci sono diversi autori che, grazie a un buon testo, a tenacia e un po’ di fortuna, hanno ottenuto la pubblicazione con case editrici importanti. Sono stati invitati a eventi letterari, festival, presentazioni. Hanno venduto i diritti all’estero e anche alla televisione. E alcuni di loro sono pure rimasti umili. Io questo lo considero successo letterario, oltre che una grandissima soddisfazione personale. Non ho contezza delle vendite iniziali di Montale, Saba o Svevo. So che i loro nomi e le loro opere resteranno anche dopo di noi. Questo, di nuovo a mio parere, ha molto più valore del successo temporaneo.

      1. Una buona e cortese risposta e un buon articolo, grazie. L’idea di cercare un editore mi spaventa un po’. Ho un fantasy nel mio drive che è piaciuto molto ai miei primi lettori, amici e parenti, ma l’idea di cimentarmi con l’ardua prova del vaglio degli editori per ora mi trattiene.

        1. Gentile Enzo, non si lasci frenare dal timore di fronte all’opinione dell’editore. Purtroppo amici e parenti difficilmente sono obiettivi anche qualora fossero buoni lettori.
          Ho impiegato anche io parecchio tempo prima di decidermi, per questo le consiglio di provare: scelga con cura case editrici che pubblicano il genere fantasy e mandi il suo manoscritto. La cosa peggiore che può accaderle è che non rispondano.
          In bocca al lupo!

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