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AEmilia Noir festival: buona la prima.

La foto di apertura è emblematica: la prima edizione dell’ AEmilia Noir festival è andata alla grande. Certo, questa è la mia opinione personale, e io sono di natura un’entusiasta (me lo hanno fatto notare anche in questa occasione). Ma sono anche una persona pratica, che sa cosa si nasconde nel backstage dell’organizzazione di un evento.

Ciò nonostante, posso confermare di avere notato tanto entusiasmo anche da parte degli autori e del pubblico partecipante. Ormai questi momenti di incontro tra chi scrive e chi legge sono diventati di importanza vitale: il confronto tra colleghi e con i lettori è sempre motivo di crescita.

Io ho presentato nove della trentina di autori presenti. È stato interessante preparare le interviste leggendo i loro libri e mettendo a confronto personaggi, ambientazione e stili narrativi. Altrettanto lo è stato ascoltarli parlare delle loro storie, del perché scrivono, da dove prendono gli spunti, e osservarli mentre la passione per ciò che fanno illumina gli occhi. Io mi sono sentita a casa tra di loro.

Toccante è stato l’incontro tenuto da Anna Cupertino e Francesco Clemente di Libera, la rete di associazioni e cooperative che lotta contro le mafie e per la giustizia. Anna Cupertino ci ha presentato l’Antologia UN GIORNO PER LA MEMORIA, una raccolta di racconti di alcune delle vittime delle mafie: la sua voce, determinata e a volte incrinata dall’emozione, mi ha commossa. Lo stesso Francesco, la cui mamma, Silvia Ruotolo, è stata uccisa per strada dalla camorra mentre lo teneva per mano, ha parlato con una fermezza ammirevole del suo impegno in questa associazione.

Gli incontri con autori di grosso calibro, quali Loriano Macchiavelli, Valerio Varesi, Barbara Baraldi e Letizia Vicidomini (tanto per citarne alcuni) si sono intervallati a quelli con voci meno conosciute, che hanno però sempre saputo incuriosire il pubblico.

In chiusura c’è già chi chiedeva a gran voce una seconda edizione, e questo la dice lunga sull’esito dell’evento.

Io ringrazio chi mi ha coinvolto e costretto a mettermi ancora una volta in gioco: Luca Occhi e Paolo Bernardi. E poi Piera e Giulia, le magnifiche libraie di SQUilibrai di San Lazzaro di Savena che hanno avuto l’idea, e Fabio Mundadori, il regista del festival.  Arrivederci a presto agli amici vecchi e nuovi.