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Un #SalTo al Salone del Libro di Torino 2016

A voler essere sinceri, la mia visita al Salone del Libro non è stata un salto (che dalle mie parti significa una visita veloce fatta in giornata) ma una quattro giorni di full immersion. E che sia stata arricchente, entusiasmante, sorprendente lo dice il fatto che, dopo 370 chilometri di autostrada trafficata, sono arrivata a casa senza nemmeno provare un briciolo di stanchezza. Ho atteso tanto i giorni del Salone, quest’anno come mai prima, e le aspettative non sono state deluse. Anzi, se possibile, sono state superate.

13178752_10208401747994128_1118424098183982250_nAncora una volta ho fatto base allo stand della casa editrice EEE di Piera Rossotti, la donna che mi ha aperto la porta del mondo dell’editoria e ha permesso che realizzassi il mio sogno nel cassetto. Sebbene siano ormai due anni che non pubblico più con lei, li sento ancora una famiglia e stare con loro mi fa sentire a casa. Ed è proprio quello di cui hanno parlato Piera e alcuni dei suoi autori durante l’incontro che si è tenuto sabato nella Sala Argento “Quando autori ed editore fanno squadra”. I principi su cui si basa questa piccola e dinamica casa editrice sono la collaborazione, il sostegno e i rapporti umani. Questo genera una selezione naturale che però ha portato finora a preservare questi principi e a creare una squadra davvero unica nell’intero panorama editoriale. Il mio affetto per Irma Panova Maino, Andrea Leonelli e Giancarlo Ibba, autori e collaboratori, è inestimabile. Ma anche Cinzia Morea, Claudio Oliva, Claudio Arnaudo, Paolo Fiorino, Roberta Andres, Davide Baraldi, Alessandro Cirillo. Non ho avuto la possibilità di conoscerli tutti e cento, ma sono convinta che, per far parte della scuderia, devono per forza appoggiare questa linea di pensiero.

Da questo rifugio confortevole sono partita alla scoperta del Salone. Come ogni anno, è impresa titanica resistere dal comprare quantità non trasportabili di libri. Sebbene nel baule avessi tutto il posto del mondo, mi sono limitata a sette acquisti. Altri li ho poi scaricati online, ma questa è un’altra storia. Ho assistito a diversi incontri interessanti di amici e conoscenti, respirando un po’ del loro entusiasmo e del loro successo. E’ sempre una gioia leggere negli occhi luminosi di chi ha raggiunto un traguardo con impegno e fatica la soddisfazione di assaporare i momenti di riconoscimento.  Il primo incontro è stato giovedì con gli amici della Twitteratura, Pierluigi Vaccaneo, Edoardo Montenegro, Paolo Costa e Iuri Moscardi. La sala era gremita di scolaresche provenienti da tutta Italia che hanno partecipato, nel corso degli anni, al loro progetto di portare la cultura tra la gente attraverso gli strumenti digitali più consoni alle nostre generazioni. Venerdì c’è stata la presentazione di alcuni autori della giovane casa editrice Amarganta, che ha festeggiato 13178819_10208404504223032_6115590287915024233_nproprio al Salone il suo primo anno di vita. La moderatrice, nonché direttore editoriale Babette Brown (al secolo Annamaria Lucchese) ha reso l’incontro divertente e dinamico. Esattamente come è lei. Subito dopo è stata la volta di Monica Lombardi, amica e collega Emma Books che ha presentato il suo prossimo lavoro, Schegge di Verità, in uscita con Amazon Publishing. E mi fermo qui, prima che l’elenco degli incontri ai quali ho assistito diventi una infinita lista della spesa. Ne cito ancora uno perché, sebbene mi ci sia ritrovata a sorpresa, mi ha riempito di gioia: l’intervista a Giovanni Allevi, il pianista compositore che con la sua musica ha accompagnato la scrittura del mio primo romanzo.

E veniamo al momento che mi ha visto co-protagonista , l’incontro del venerdì sul ‪#‎rosachenontiaspetti‬ organizzato dalla casa editrice digitale Emma Books nello spazio Librerie.coop. L’idea iniziale era quella di fare una riflessione sulla narrativa rosa, le sue possibili declinazioni e il suo futuro, presto trasformatasi in un dibattito stimolante non solo sullo stato del rosa, ma su quello che vogliono le lettrici, ossia emozioni, qualità e varietà. Che coincide con il desiderio delle scrittrici di sperimentare, mescolando al rosa lo storico, il paranormal, l’azione e tanto altro. Bellissima la presenza di tante blogger e lettrici, attente e competenti. Che mi hanno 13102613_10208401749274160_5672001961833651978_nmesso quel tanto di agitazione da costringere il lato comico che è in me ad intervenire per mascherare la timidezza.  Sarebbe stato interessante poter parlare anche con chi, nei piani alti, continua a considerare questo genere di serie inferiore. Come ha detto molto giustamente Jeffrey Deaver durante il suo incontro, anche il thriller è considerato un genere di serie B. Ma non dobbiamo dimenticare che anche Shakespheare, Mozart e Rembrant creavano opere di intrattenimento, dunque perché non lasciare loro lo spazio che meritano? Considerato che sembra che al momento, oltre all’editoria per ragazzi, il rosa sembra essere il genere che sta trainando la crescita del mercato del libro, perché continua ad essere così bistrattato? Nessuno pretende che assurga a chissà quale livello di letteratura: ma c’è, è letto e molto richiesto. Dunque perché continuare ad ostacolarlo?  Nell’articolo che trovate nel link che segue leggerete delle classifiche della prima metà dell’anno. Non dimenticate che Amazon non fornisce i dati dunque, a mio parere, mancano ancora molte cartucce ai numeri del rosa. http://www.illibraio.it/mercato-libro-2016-generi-347632/

Tutto questo, e le cene con gli amici, la breve visita della splendida Torino e il fiume inarrestabile di chiacchiere, è stato il mio Salone. Verrà anche il momento in cui una seria riflessione sul mondo dell’editoria sarà del caso farla. Con l’ottimistica speranza che possa servire a cambiare le cose. E’ pur sempre la goccia che scava la pietra, e persone dinamiche e competenti ce ne sono. Tutti gli altri erano in fila per le foto con i personaggi famosi, che guarda caso raramente erano scrittori, ma non sono stati molti i libri visti uscire dalla fiera nelle mani di orgogliosi lettori. Ma noi scrittrici, che prima di tutto siamo lettrici voraci, non ci faremo scoraggiare. E saremo gocce inarrestabili.

Mi mancate già, ragazzi. Ma so che la lontananza non riuscirà a dividerci. Buon proseguimento, e arrivederci al #SalTo17!