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Il Women’s Fiction Festival di Matera

 

IMG_3043Si è conclusa la dodicesima edizione del Festival di letteratura femminile interazionale che da ormai dodici anni si tiene a Matera. Immagino mesi di pianificazione, di progetti, programmi, ostacoli e soddisfazioni e poi, come un soffio di vento irriverente e indifferente ai desideri altrui, quattro giorni sono volati via.

Le Ewwe
Le Ewwe

Workshop, incontri con editori e agenti, panel sui più svarianti argomenti inerenti il mondo della scrittura e dell’editoria, presentazioni, premi e tanto, tanto altro. Solo con il dono dell’ubiquità è possibile presenziare a tutti gli incontri.

Il festival mi ha dato tanto. Innanzitutto un contratto con una casa editrice tradizionale di un certo prestigio, che è poi il sogno di ogni scrittore e il motivo per cui tante colleghe partecipano a questo congresso. Solo per questo la mia gratitudine agli organizzatori di questo evento unico nel suo genere è senza confini. Ma c’è di più. Molto di più.

La prima volta che sono arrivata a Matera, tre anni fa, e ho parcheggiato ai piedi dei Sassi, un misto di emozione, timore, curiosità e magia mi ha lasciato senza fiato, con gli occhi verso l’alto e la bocca socchiusa. Ora, dovete sapere che prima di tre anni fa io non avevo la più pallida idea di cosa fosse il mondo dell’editoria. Non ho mai avuto a che fare professionalmente con la scrittura in nessuna delle sue forme, se non all’interno delle mura di casa, dove scrivo da quando ho dodici anni e leggo come una pazza da quando ho imparato a farlo. Non ho mai ossessionato parenti o amici con i miei scritti e se mai avessi avuto il coraggio di farli leggere a qualcuno, loro sarebbero di certo stati gli ultimi.

Sono più che certa che sia stato l’ormone impazzito dei quarant’anni a farmi decidere di inviare la mia ultima creazione IMG_3065a un editore: dopo 3 anni e cinque romanzi sono ancora molto legata al protagonista di quella storia! Insomma, per farla breve, il libro è stato apprezzato e pubblicato dalla Edizioni Esordienti Ebook, una neo nata casa editrice digitale che mi ha fatto avvicinare anche a questo nuovo universo, il digitale appunto. Da quel momento in poi è stato un susseguirsi di scoperte, informazioni e nevrosi che mi hanno regalato una nuova vita.

Questa nuova vita non è solo più ricca di conoscenza (se rileggessi quel primo romanzo di certo mi verrebbe da sorridere!) ma soprattutto di persone. Donne intelligenti, determinate, altruiste, disponibili, divertenti e pronte a darti dei sani calci nel sedere quando ce n’è bisogno.

Sono andata a Matera per il terzo anno consecutivo quasi unicamente per incontrarle di nuovo. Il mestiere di scrittore è sostanzialmente un lavoro solitario. Per quanto i social media l’abbiano costretto a uscire dalla tana, e la necessità di promuoversi abbia fatto il resto, rimane comunque un lavoro che si svolge prima dentro di noi, e poi tra noi e uno schermo di computer. Incontrarsi, parlare della nostra passione, confrontarsi, discutere, immaginare insieme è, per me, occasione e dono inestimabile.

Con Claudia Tonin
Con Claudia Tonin

Devo ammettere che ho lasciato Matera con un profondo senso di vuoto quest’anno. L’annuncio di Elizabeth Jennings a proposito delle enormi difficoltà a ripetere questo evento in quella splendida cornice mi ha fatto sentire quasi orfana. Com’è possibile che, ancora, ancora e ancora, nel nostro paese si scelga sempre la strada sbagliata? Dodici anni di successi, integrazione, cultura non hanno lasciato il segno? La nomina della città a Capitale europea della cultura 2019 non vuol dire niente? Ne abbiamo discusso tanto, anche con i materani, alcuni dei quali sono più arrabbiati di noi. Giustamente. Ma volete sapere qual è il bello, quando le donne credono in quello che fanno? Che non si fermeranno. Sono abituate a secoli di muri di gomma, si tratta solo di trovare l’arma giusta per aggirarli. O abbatterli.

Forse non tornerò a Matera per il Festival. Ma tornerò. Per respirare l’aria magica di quelle pietre, ammirarne gli orizzonti infiniti, i tramonti mozzafiato, le luci calde e sensuali della notte. E per ricordare.

Rivedrò anche le donne del Women’s Fiction Festival. Perché so che non si fermeranno, e non abbandoneranno una formula vincente. Arrivederci ragazze. E anche ragazzi, perché qualche infiltrato c’era!

 

Se volete altre impressioni dal Festival vi consiglio di leggere questi articoli di Roberto Moliterni.

http://giornimoderni.donnamoderna.com/cultura/lintruso-2-2-diario-di-un-uomo-dal-womens-fiction-festival

http://giornimoderni.donnamoderna.com/cultura/lintruso-2-3-diario-di-un-uomo-dal-womens-fiction-festival