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Il tempo per le cose che ci fanno stare bene.

Quando stiamo bene, magari con qualche acciacco sopportabile, non facciamo altro che procrastinare il tempo da dedicare alla salute. Perché accumulare impegni, almeno per me, sembra una dote scritta nel DNA con un pennarello indelebile. Non riesco a dire di no, quasi mai. E mi illudo che quel quasi voglia dire che sto imparando: in realtà significa che ho riempito ogni minuto di ogni giorno di molte settimane a venire, e il no è spesso sofferto.

Certo, se mi chiedessero di andare a lavorare in fonderia gratuitamente, il no mi uscirebbe dalle labbra prima ancora di essere stato elaborato dal cervello. Non è questo che intendevo. È il voler fare tutte le cose che mi piacciono, sommate a quelle che sembrano non pesarmi ma le faccio perché qualcun altro ha bisogno di me, sommate a tutte quelle di cui non posso liberarmi – casa, figli, lavoro e le universali rogne quotidiane: alla fine il fisico chiede pegno e lo fa in modo brutale, visto che con le buone non sembra funzionare.

In questi giorni ho un tarlo che mi punzecchia e scava e richiede attenzione, Riguarda la promozione del proprio lavoro (e di se stessi, cosa che di questi tempi sembra inscindibile) sui social. Non sono al passo coi tempi, non so quali siano le piattaforme più seguite del momento e non mi sveglio al mattino per truccarmi e preparare un video promozionale per promuovere i miei lavori. Non pubblico su Istagram, Facebook, TikTok, YouTube, Twitter e compagnia bella, contenuti regolari per attirare il pubblico. L’incapacità di fare queste cose a volte mi rode. Soprattutto quando vedo che per qualcuno funziona. Oppure quando chi, nelle stanze del potere,  sostiene che avere un consistente numero di follower è una carta preferenziale per essere considerati.

Io però amo camminare. Guidare. Viaggiare. Muovermi. E quindi finisce che lascio la scrivania ed esco: gli occhi si perdono nella bellezza della natura, la mente si ossigena e inizia subito a pensare a nuovi progetti e a nuove storie. E il tempo che resta dai sopracitati impegni finisce per essere dedicato alla scrittura, allo studio, alle chiacchiere dal vivo, alla ricerca delle emozioni che, per quanto mi riguarda, vengono dalla bellezza e dai contatti umani positivi. Di conseguenza il sito langue, i social sono popolati di scatti fotografici e poco più e i follower…seguono qualcun altro.

Non si può fare proprio tutto. E non ci si può sforzare di essere troppo diversi da se stessi. Altrimenti poi il fisico ti presenta il conto, proprio come lo scorso fine settimana: dopo un incontro letterario pensato e voluto con il cuore, e conclusosi con grande successo, sono crollata. E non c’è stato verso di alzarmi dal letto per almeno 24 ore.

Quest’anno voglio provare a mettere in pratica alcune delle bellissime teorie sul voler bene a se stessi. Visto che libri in uscita al momento non ne ho (colpa dei troppi sì e della conseguente, paralizzante stanchezza), lavorerò su un progetto che mi sta germogliando in testa, mi dedicherò ai racconti che pubblico su una rivista e cercherò di avanzare nella fila di cose che chiedono precedenza.

Questa è una bella sfida: ci vorrebbe quasi quasi una scommessa!

Donne che Scrivono – sabato 4 marzo 2023 – Imola