Riflessioni d’estate

Non ho una stagione preferita. Apprezzo invece l’alternarsi dei mesi, quelli bui e raccolti dell’inverno, i colori caldi dei periodi autunnali e quelli brillanti della primavera. E poi c’è lei, l’estate: sole, luce e afa. Avendo impegni lavorativi e familiari legati all’anno scolastico, per me l’estate è sempre stato un momento di pausa. A volte forzata, ma sempre ben accolta. L’ozio, però, non coinvolge la corsa frenetica dei pensieri, e così capita spesso che questa sia la stagione in cui si tirano le somme e si progetta il futuro.

Non posso dire che il bilancio dell’ultimo anno non sia stato positivo: un nuovo romanzo, tante presentazioni, belle letture e viaggi. Poi c’è stata l’insonnia, la poca disciplina e l’insofferenza, che spesso hanno fatto calare la nebbia sopra momenti altrimenti luminosi.

Non mi piace sprecare tempo. Sono sempre stata convinta che il tempo improduttivo sia un sacrilegio, dimenticando di essere un’iperattiva che non si siede nemmeno sul divano per guardare un telefilm.  Ma in questa estate afosa e lenta le riflessioni hanno acceso lampadine. Questi lunghi mesi di incontri e chiacchiere non sono stati inutili. Ho conosciuto persone interessanti, che mi hanno aperto nuovi mondi. Ho fatto amicizie inaspettate, la cui unicità e trasparenza ancora mi stupiscono. Ho toccato con mano, ancora una volta, l’egoismo e l’assenza di empatia, alle quali però non ho più permesso di ferirmi. E ho trascorso lunghi momenti in solitudine, criticando i difetti ma concedendomi un po’ di sana indulgenza.

Sembra che l’autunno abbia in serbo nuovi progetti e sfide. Dopo tante incertezze, mi sento di nuovo determinata. E desiderosa di ributtarmi nella mischia.

Queste parole, e questa canzone, rispecchiano perfettamente dove le riflessioni estive mi hanno condotta. Buona estate anche a voi.

Ho sbagliato tante volte nella vita
Chissà quante volte ancora sbaglierò
In questa piccola parentesi infinita
Quante volte ho chiesto scusa e quante no
È una corsa che decide la sua meta
Quanti ricordi che si lasciano per strada
Quante volte ho rovesciato la clessidra
Questo tempo non è sabbia ma è la vita che passa, che passa
Che sia benedetta
Per quanto assurda e complessa ci sembri, la vita è perfetta
Per quanto sembri incoerente e testarda, se cadi ti aspetta
E siamo noi che dovremmo imparare a tenercela stretta
Tenersela stretta

Un commento su “Riflessioni d’estate”

  1. Come sempre leggere un tuo articolo è come concedersi un po’ di relax sotto un bel tiglio in un pomeriggio d’estate. Un buon modo per respirare. Mi colpisce il passaggio sull’egoismo e l’assenza di empatia… qualcosa che ho toccato e continuo a toccare con mano quasi quotidianamente e mi rattrista, ma anche io come te sto cercando di lavorarci su per non restare ferita. Ti abbraccio Sabri ! Grazie

    Simona

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