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La #twitteratura al Festival delle Generazioni.

Il treno sul quale sono salita tre anni e otto mesi fa alla scoperta del mondo della scrittura questa volta ha fatto tappa al Festival delle Generazioni a Bologna.

Non conoscevo il Festival ma è un progetto interessante e stimolante, che ambisce a fornire a  due generazioni, anziani e giovani,

Il professor Marco Stancati introduce il laboratorio di twitteratura
Il professor Marco Stancati introduce il laboratorio di twitteratura

gli strumenti per comunicare, capire e condividere esperienze e sapere. Un ponte tra due mondi che il digitale ha contribuito ad allontanare e che questo Festival cerca di riavvicinare tramite momenti di riflessione intrecciati con momenti di svago: concerti, rassegne stampa, laboratori, incontri con letterati e scienziati.

Edoardo Montenegro e Pierluigi Vaccaneo
Edoardo Montenegro e Pierluigi Vaccaneo

Il laboratorio di twitteratura è stato uno di quei momenti. Pubblico misto di giovani e meno giovani incuriositi da questo ambizioso progetto: portare la letteratura tra le persone attraverso la tecnologia. I tre fondatori di TWletteratura , Edoardo Montenegro, Paolo Costa e Pierluigi Vaccaneo (www.twletteratura.org) ci hanno fatto giocare con due grandi classici: Orgoglio e Pregiudizio di Jane Austen e Il Piccolo Principe di Antoine de Saint-Exupéry. Abbiamo letto insieme un brano ed è stato interessante e divertente ascoltare, attraverso la riscrittura in un tweet di 140 caratteri, come ciascun partecipante ha reinterpretato la lettura. Da mamma penso a un progetto del genere realizzato nelle scuole, al suo potenziale e alle sue molteplici applicazioni. E da sognatrice e amante del nostro bistrattato paese, mi auguro, ma soprattutto auguro loro, che riescano a superare gli innumerevoli, obsoleti e pachidermici ostacoli che si trovano di fronte tutti coloro che sanno sognare in grande.

Con Roberta Lepri si legge Il Piccolo Principe
Con Roberta Lepri si legge Il Piccolo Principe

Spero che i tre intrepidi mi perdoneranno per la mia lentezza nell’incuriosirmi al progetto. La prima volta che ne ho sentito parlare è stato tre anni fa alla Fiera della piccola e media editoria di Roma. Una conoscente insisteva nel fascino di questa twitteratura, nella sua capacità di raggiungere sempre più persone con contenuti di rilievo. Io ero nel pieno dello sconcerto e stupore per la mia prima pubblicazione, e stavo muovendo i primi passi nel mondo virtuale. Pagina autore su Facebook, blog, Twitter: mi sedevo davanti allo schermo chiedendomi cosa dovessi farmene esattamente di tutta quella roba. Io e la tecnologia andiamo d’accordo a fasi alterne, e allora sacrificai Twitter per dedicarmi al resto. Poi sono arrivati Google, Instagram, Pinterest, Linkedin e altro ancora e, più ubriaca che dopo una serata di festeggiamenti, mi sono rassegnata all’idea che dovevo per forza utilizzare tutti gli strumenti possibili per non restare travolta. Non avrei mai pensato che uno scrittore dovesse passare così tanto tempo a promuoversi, e che i social media ti catturassero tanto da perderci intere giornate. Ma ho scoperto il risvolto della medaglia: sto conoscendo un sacco di persone interessanti, e incontrarle è sempre fonte di arricchimento. E materiale per altre storie.

Qui potete trovare il video in cui si spiega come funziona esattamente la twitteratura. Termine ormai riconosciuto anche dalla Treccani e quindi della nostra bellissima lingua. Sono soddisfazioni!

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